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  • Cos’è il color correcting e come farlo in tutta semplicità

    Un tempo c’era il contouring, tecnica di grande effetto, ma piuttosto difficile da eseguire con il fai da te, soprattutto per le make up artist alle prime armi. Lo scopo del contouring era di enfatizzare le forme buone del viso e di minimizzare i difetti, regolando l’incarnato e donando all’insieme un aspetto sano e definito. Archiviata questa tecnica, troppo difficile per diventare una beauty routine, la moda ha proposto il ritorno al naturale, con profusione di cosmetici basici e abili nel realizzare una base naturale e il più vicina possibile al colore dell’incarnato originale.

    Il natural make up sta per essere spodestato, o forse aiutato, dal color correcting, una tecnica che è da poco sbarcata nel paese e che sta già diventando un piccolo cult, perché promette di minimizzare le imperfezioni e i difetti giocando con i colori.

    Il nome corretto di questa tecnica è color correcting crash, ovvero uno scontro fra colori diversi, perché la pratica chiede di impiegare almeno tre tipi di colorazioni differenti per fare un buon lavoro. Lo scopo dichiarato è di giocare con le diverse tinte per coprire le imperfezioni tipiche dell’incarnato femminile, dalle occhiaie alla couperose, dai tratti spigolosi fino all’enfasi che merita di essere donata agli zigomi o alla bocca.

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    La premessa va ricercata nelle cromie, perché ogni discromia ha una tinta che è in grado di neutralizzarla. Tutto può iniziare con il verde, che è in grado di contrastare efficacemente i rossori, dalla couperose che si forma sulle guance fino al rosso dei brufoletti. Si tratta di una nuance da applicare sulle guance e, soprattutto sul mento. Il viola merita quindi di essere impiegato per contrastare il giallo e viene applicato nei coloriti che tendono questo colore, soprattutto sulla zona T dal naso alla fronte. E ancora il pesca e l’arancione sanno ‘uccidere’ il blu, quindi combattere con stile le occhiaie, ma anche gli incavi che mostrano un fondo troppo scuro.

    Ben combinate assieme, queste tinte aiutano a minimizzare ogni tipologia di imperfezione, ma attenzione, perché si tratta solo del primo passo da compiere. Il color correcting deve infatti essere seguito dalla stesura di una base e di un buon fondotinta, che uniforma il tutto e completato da una cipria ad effetto illuminate. Solo a questo punto la base trucco può considerarsi completa e chiede di essere illuminata dal giusto fard, che è ora libero di lavorare in un’area neutra.

    Il color correcting chiede quindi attenzione e cura, ma soprattutto tempo, perché difficilmente le donne possono armarsi di pennelli e spugnette all’alba per prepararsi alla giornata di lavoro. Ma questa tecnica può insegnare qualcosa di molto importante, ovvero eleggere la parte del viso che merita di essere più corretta e di impiegare il giusto prodotto concentrando tempo ed energie. Se, ad esempio, la couperose non dà tregua, si può optare per un correttore verde, che può diventare la base del fondotinta e proporsi come un trucco facile e che richiede solo una piccola accortezza in più del solito. Il color correcting completo può essere dedicato alle occasioni importanti, da quelle notturne agli incontri che meritano tutta questa fatica, perché la bellezza è assicurata, ma il tempo e le energie da spendere sono decisamente abbondanti.

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