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  • Peeling enzimatico: cos’è e a che cosa serve

    peeling enzimatico

    Il peeling enzimatico sta diventando uno dei trattamenti più ricercati in assoluto, perché si tratta di un metodo di esfoliazione dolce adatto anche a chi ha la pelle particolarmente sensibile o sottile. Lo scopo di questa applicazione è proprio quella di favorire il ricambio cellulare eliminando le cellule morte, infatti nel corso degli ultimi 20 anni le donne hanno prima scoperto l’uso dello scrub e poco più tardi quello del peeling che può distinguersi in chimico o enzimatico.

    Anche in questo caso è importante fare alcune precisazioni sulle varie tipologie di trattamento:

    Scrub: Le cellule morte vengono rimosse per attrito fisico tramite prodotti contenenti granuli più o meno grandi o apposite spazzole/guanti. Si tratta di una tecnica perfetta per la pelle del corpo e per le pelli del viso grasse dove è necessario rimuovere sebo e impurità. Non è consigliato alle pelli sensibili.

    Peeling: Non agiscono in modo meccanico, ma vanno ad agire sulla struttura dell’epidermide,  i peeling chimici (effettuati con acidi come acido glicemico, salicilico, lattico, mandelico) agiscono sul collante tra le cellule morte, avviando il loro allentamento e distacco mentre i peeling enzimatici provvedono alla rimozione delle cellule morte.

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    Come avrete capito le due tipologie di peeling sono complementari, il primo deve essere eseguito necessariamente da uno specialista o da un dermatologo, mentre il peeling enzimatico si può fare tranquillamente a casa utilizzando un prodotto valido e adatto alle singole esigenze.

    Come funziona il peeling enzimatico e come è formulato

    Questo trattamento usa gli enzimi proteolitici che possono essere di origine animale (tripsina, pepsina e chimotripsina) o vegetale (papaina e bromelina) per dissolvere le cellule morte. Gli enzimi attraversano gli strati del tessuto superiore della pelle, liberano i pori dalle cellule morte che li intasano e così migliorano la texture della pelle, il colorito e limitano l’insorgere di brufoli o cisti. In commercio se ne possono trovare moltissimi che sfruttano gli enzini contenuti nella papaya, nella mela, nei semi di zucca, nel cacao e nel lampone rosso.

     

     

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